Per poter essere fatti valere in Italia, gli atti e i documenti rilasciati in Armenia devono essere legalizzati con la procedura dell’Apostille.
L’Armenia é fra i Paesi che hanno sottoscritto la Convenzione de L’Aia del 5 ottobre 1961 relativa all’abolizione della legalizzazione di atti pubblici stranieri quindi la necessità di legalizzare gli atti e i documenti rilasciati da autorità straniere è sostituita da un’altra formalità: l’apposizione dell’Apostille.
Pertanto, una persona proveniente da un Paese che ha aderito a questa Convenzione non ha bisogno di recarsi presso la Rappresentanza consolare e chiedere la legalizzazione, ma può recarsi presso la competente autorità interna designata da ciascuno Stato – e indicata per ciascun Paese nell’atto di adesione alla Convenzione stessa (in Armenia sono il Ministero degli Esteri e il Ministero della Giustizia, in base alla tipologia dei documenti da legalizzare) – per ottenere l’apposizione dell’apostille sul documento.
L’originale del documento dovrá essere tradotto in lingua italiana. Anche la traduzione dovrá essere legalizzata attraverso le competenti Autoritá armene.
Così perfezionato, il documento viene riconosciuto in Italia.
Lista dei traduttori ufficiali di riferimento:
Kristine Narinyan
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Hayk Hovhannisyan
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